“Innanzitutto vorrei sottolineare che il terzo mandato non è da interpretare come un atto di bramosia da parte del presidente Fedriga, bensì come un segno di rispetto verso la volontà popolare che si è democraticamente espressa attraverso il voto. Gli elettori della nostra regione hanno chiaramente manifestato il volere che il presidente Fedriga continui a guidare il Friuli-Venezia Giulia“.
Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Diego Bernardis (Fedriga Presidente) in risposta al comunicato stampa rilasciato dalla consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi, in merito al terzo mandato per i presidenti di Regione.
“La questione del limite dei mandati per sindaci e governatori è certamente un tema rilevante. Va notato – prosegue Bernardis – che queste figure sono elette direttamente dai cittadini e, pertanto, dovrebbero essere loro a decidere quante volte desiderano rieleggere i propri rappresentanti. Il tetto prestabilito potrebbe apparire anomalo se considerato il principio fondamentale della democrazia, ovvero la libertà di scelta da parte dei cittadini”.
“Inoltre – sottolinea l’esponente di Centrodestra – è alquanto singolare, ad esempio, che mentre per parlamentari ed europarlamentari non vige un limite di mandati consecutivi, pur non passando attraverso il sistema della scelta delle preferenze dirette a livello elettorale, tale vincolo esiste invece per i presidenti di Regione e per i sindaci. Invito pertanto a cessare una narrazione distorta della realtà, come quella proposta dal Movimento 5 Stelle, che tende a dipingere il terzo mandato come un atto di bramosia. Fedriga ha ottenuto una vittoria schiacciante in Friuli Venezia Giulia, con quasi due terzi degli elettori a favore. Questo risultato non è casuale, ma riflette la fiducia e la legittimazione popolare che il presidente ha guadagnato sul campo”.
“Altrettanto importante è ricordare che, mentre il presidente Fedriga gode di un ampio consenso, il Movimento 5 Stelle è ridotto a percentuali minime in Regione. Inviterei, quindi, il M5S ad abbandonare una campagna elettorale perennemente denigratoria e ad adottare un approccio più costruttivo . La democrazia – conclude Bernardis – si basa sulla rappresentanza popolare, e i cittadini hanno chiaramente espresso la loro preferenza per un leader che rispecchia le loro aspirazioni”.