“Chi in questo momento derubrica la tematica della fiscalità di svantaggio delle fasce di confine del Friuli Venezia Giulia ad una mera questione di benzina e sigarette, o mente o è in malafede. Certamente carburanti e tabacchi sono degli inneschi fondamentali per l’economia e perderli significa rinunciare a circa 120 milioni di euro all’anno solo nella nostra regione, ma ciò che è altrettanto importante è la concorrenza insostenibile che le nostre attività economiche delle zone di confine devono affrontare a causa della pressione fiscale e tariffaria molto più leggera in Slovenia rispetto all’Italia”.
Questo il commento congiunto dell’eurodeputata Elena Lizzi, dell’onorevole Daniele Moschioni e di Diego Bernardis – consigliere regionale FVG, che nel centralissimo Corso Verdi di Gorizia, città simbolo dell’identità transfrontaliera del Friuli Venezia Giulia, hanno illustrato in conferenza stampa le proposte del Carroccio per armonizzare l’economia delle zone di confine della regione.
“La proposta di legge, elaborata con gli onorevoli Massimiliano Panizzut, Aurelia Bubisutti e Vannia Gava, si pone l’obiettivo di riequilibrare la disarmonia fiscale e tariffaria che le attività produttive insediate nei Comuni della nostra regione confinanti con la Slovenia e l’Austria devono subire dai loro competitor transfrontalieri. La nostra proposta – commenta l’onorevole Daniele Moschioni – prevede delle misure di sostegno all’economia e al lavoro nei Comuni confinari con cui si potrebbe agevolare quel processo di armonizzazione economica che ristabilirebbe dei principi di reciprocità fra una parte e l’altra del confine e permetterebbe di mantenere in Italia la produzione industriale, artigianale e agricola, il commercio, l’esportazione di merci e l’investimento di nuovi capitali”.
L’eurodeputata Elena Lizzi aggiunge: “Per rimediare agli ingentissimi mancati introiti dovuti alla chiusura dei confini e al relativo blocco del pendolarismo oltreconfine, la Repubblica di Slovenia ha recentemente decretato la riduzione delle accise per portare il prezzo dei carburanti alla soglia psicologica di 1€ al litro. In tal senso, ho presentato un’interrogazione d’urgenza alla Commissione europea in merito alla tassazione dei prodotti energetici e Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid-19. D’altro canto – conclude la parlamentare europea – se possono abbassare il prezzo dei carburanti in Slovenia, non vedo perché il Governo italiano non possa andare incontro ai nostri concittadini in questi difficilissimi momenti”.
Il consigliere regionale Diego Bernardis, primo firmatario della mozione depositata in Consiglio regionale sul tema dell’armonizzazione dell’economia di confine, aggiunge: “Visto lo stato di emergenza decretato dal nostro Governo, la Presidenza del Consiglio dei Ministri potrebbe ripristinare a carattere d’urgenza e a tempo determinato la legge nazionale istitutiva della Zona franca del 1948. In tal modo verrebbero rimodulate le accise in funzione dell’obiettivo di scendere sotto il prezzo austriaco e sloveno dei carburanti per trattenere sul territorio nazionale, quindi anche regionale, quante più risorse possibili. Il provvedimento – conclude il consigliere regionale Diego Bernardis – decadrebbe all’entrata in vigore della Zes (Zona Economica Speciale) proposta a più riprese nel nostro Parlamento e perorata con gran forza anche dal sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna.